Site icon Rekishi Monogatari

SHINTOISMO

Lo SHINTO (神道) è una religione nativa del Giappone, prevede l’adozione dei KAMI (神 – divinità/spiriti naturali), alcuni dei quali sono locali e vengono considerati SPIRITI GUARDIANI di un particolare luogo. Il Dio delle religioni monoteiste occidentali, in giapponese, è chiamato 神様 (Kami – Sama). La parola shinto è formata da due kanji: 神 – shin ” divinità” e 道 – tou, che deriva dal cinese “tao” e vuol dire ” via/sentiero”, quindi shinto letteralmente vuol dire ” via del divino”.

Nella seconda metà del XIX secolo, durante la RESTAURAZIONE MEIJI, si sviluppò lo SHINTOISMO DI STATO (国家神道 – kokka shinto) che puntava a dare un supporto ideologico euno strumento di controllo sociale alla classe dirigente giapponese, e poneva al centro la figura dell’imperatore e della dea AMATERASU (天照大神 – la dea del sole) progenitrice della stirpe imperiale. Tuttavia, lo shinto di stato fu smantellato alla fine della seconda guerra mondiale con l’occupazione del Giappone. Infatti, alcune pratiche, che durante la guerra erano considerate molto importanti, ora non sono più insegnate; mentre altre, sono ancora molto diffuse, come pratiche quotidiane che non hanno più nessuna connotazione religiosa, come l’ OMIKUJI (御神籤 – una forma di divinazione).

STORIA DELLA RELIGIONE SHINTOISTA

PERIODO PREISTORICO

Le origini dello shintoismo si sono perse nel tempo, ma sembra che si sia originato alla fine dell’ultimo periodo Jomon. Esistono diverse teorie riguardo gli antenati del popolo giapponese odierno: la più accreditata è quella che li indica come discendenti di popolazioni dell’Asia centrale e dell’Indonesia.

RELAZIONI CON IL BUDDHISMO

L’introduzione della scrittura nel V secolo e del BUDDHISMO nel VI secolo, ebbero un impatto profondo nello sviluppo di un sistema unificato di credenze shintoiste. In breve tempo, all’inizio del PERIODO NARA, il KOJIKI (古事記 – memorie degli eventi antichi – 712) e il NIHONSHOKI (日本書記 – annali del Giappone – 720) vennero compilati con miti e leggende esistenti in un resoconto unificato. Questi resoconti avevano un doppio scopo: prima di tutto introducevano temi TAOISTI, CONFUCIANI e BUDDHISTI nella narrativa; in secondo luogo, queste narrazioni servivano a legittimare la casa imperiale quale diretta discendente della dea Amaterasu. Anche se la maggior parte del territorio giapponese era sotto il dominio dell’impero, c’erano ancora alcuni gruppi etnici rivali confinanti (tra cui forse anche gli AINU – あいぬ) che continuavano ad essere ostili. Quindi, le antologie mitologiche, insieme ad altre antologie di poesie, come il MANYOSHU (魔女主), contribuirono a rafforzare la centralità della famiglia imperiale.

Con l’introduzione del Buddhismo e la sua rapida adozione a corte, fu necessario spiegare l’apparente differenza tra il credo nativo giapponese e gli insegnamenti buddhisti. In effetti, lo shinto non ebbe un nome finché non fu necessario distinguerlo dal Buddhismo; quest’ultimo, però, non penetrò spazzando via la precedente fede giapponese, ma al contrario, contribuì a consolidarla. Esso, infatti, legittimò tutti gli dei giapponesi considerandoli entità sovrannaturali intrappolate nel ciclo delle rinascite; ma questa spiegazione, più tardi, venne contestata dalla CORRENTE KUKAI che considerava i Kami incarnazioni speciali del Buddha stesso. La coesistenza tra Buddhismo e Shintoismo ebbe larga diffusione fino alla fine del periodo Edo. Nel XVIII secolo, con vari studiosi giapponesi, tra cui MOTOORI NORINAGA ( 本居宣長), ci furono vari tentativi di separare lo shinto da influenze straniere: i tentativi, però, non ebbero successo, sin dall’epoca del Nihonshoki, quando parti della teologia e del creazionismo shintoista vennero chiaramente prese in prestito dalla dottrina cinese.

EFFETTI CULTURALI DELLO SHINTO

Molte famose pratiche giapponesi hanno radici dirette o indirette nello shinto: per esempio, l’ IKEBANA (生花 – composizioni floreali) e il SUMO (相撲), dove alcuni rituali shintoisti vengono praticati prima di un incontro. Secondo alcuni, l’ideologia shintoista ha avuto un notevole impatto sulle nuove generazioni occidentali attraverso ANIME e MANGA, soprattutto in LAMÙ e SAILOR MOON; ma si può trovare qualche traccia di shinto anche in altri come SAMPEI, BIA – la sfida della magia, RANMA 1/2, L’INCANTEVOLE CREAMY, YOUR NAME e tanti altri. Invece, in relazione con il cristianesimo, in Giappone si afferma che Gesù Cristo abbia viaggiato, imparato lo shinto e alla fine sia morto all’età di 106 anni a SHINGO (新郷), un villaggio della prefettura di Aomori, dove tra le attrazioni locali è presente la “Tomba di Cristo”. Questa leggenda, forse, è riconducibile alla confusione fatta tra Gesù e i missionari cristiani che nel XVI secolo arrivarono in Giappone. La leggenda è stata poi sfruttata dall’impero nel XX secolo per rafforzare il sentimento nazionalista per sradicare il cristianesimo, dato che, sempre secondo la leggenda, Gesù si sarebbe convertito allo shinto.

Exit mobile version