GiapponeMitologia

I KAPPA – 河童

Disegno di un kappa che si diceva fosse stato catturato in una rete da pesca a est di Mito nel 1801

Il kappa (河童), detto anche Kawataro (川太郎 – ragazzo di fiume), è una creatura leggendaria giapponese, uno yokai appunto, che vive in laghi, fiumi e stagni. Nello shintoismo viene considerato uno dei tanti suijin (水神 – divinità acquatica). Questi kappa sono creature simili ai NIX inglesi, e vengono usati in tutte le culture per spaventare i bambini.

ORIGINI

Ci sono diverse teorie sull’origine dei Kappa, una delle quali è quella secondo cui si siano sviluppati dall’antica pratica giapponese di far galleggiare lungo i fiumi e i torrenti i feti di bambini nati morti. Il nome “kappa”, potrebbe anche derivare dal termine “veste” usata dai monaci portoghesi arrivati in Giappone nel XVI secolo, che la chiamavano CAPA e l’aspetto dei monaci non era tanto diverso da quello di questi spiriti, dal mantello sciolto, simile a un guscio, alla tonsura dei capelli. Inoltre, il Kappa potrebbe essere ispirato nelle fattezze alla tremenda malattia infantile detta ITTIOSI ARLECCHINO, comune in Asia: questo potrebbe spiegare le caratteristiche ittiche di scaglie, il guscio rotto, metafora della sacca placentare e l’aspetto infantile. Di solito, i Kappa sono maliziosi combinaguai: infatti, i loro scherzi vanno dall’innocente (come rumorose flatulenze o guardare sotto i kimono delle donne), a quelli più problematici (come rubare il raccolto, rapire bambini o stuprare le donne). A questo proposito, i piccoli sono il cibo preferito dai Kappa, anche se accettano anche di mangiarli da adulti; si nutrono delle povere vittime succhiando fuori le interiora attraverso l’ano. Secondo la leggenda i Kappa hanno paura del fuoco, infatti, alcuni villaggi hanno festival di fuochi d’artificio ogni anno per spaventarli e tenerli lontani.

COMPORTAMENTO

Ricostruzione tridimensionale di un KAPPA

I loro scherzi vanno dal relativamente innocente, come rumorose flatulenze o guardare sotto al kimono delle donne, fino ai più problematici, come rubare il raccolto, rapire bambini o stuprare donne. Avvisi che mettono in guardia dai kappa appaiono sui corsi d’acqua di alcune città e villaggi giapponesi. Si dice che i kappa abbiano anche paura del fuoco e alcuni villaggi tengono festival di fuochi d’artificio ogni anno per spaventarli e tenerli lontani. i kappa, per qualche ragione, sono ossessionate dall’etichetta, così se la persona avesse fatto un profondo inchino al kappa, quest’ultimo avrebbe sicuramente ricambiato con un altro inchino, versando inavvertitamente l’acqua contenuta nella boccia a forma di foglia di ninfea sopra la propria testa, quindi se una persona fosse riuscita a ingannare il kappa e farlo inchinare, quest’ultimo sarebbe stato reso incapace di lasciare la posizione dell’inchino, fino a quando la boccia-foglia di ninfea sulla sua testa non fosse stata riempita di nuovo con l’acqua del fiume o dello stagno dove viveva; nel caso fosse stato un umano a riempirla, si credeva che il kappa l’avrebbe servito per l’eternità.

Possono anche stringere amicizia con esseri umani in cambio di doni e offerte, specialmente cetrioli, il solo cibo che i kappa apprezzino più dei bambini umani. Una volta stretta amicizia con il kappa, si dice che questo esegua diversi tipi di compiti per gli esseri umani, come aiutare i contadini ad irrigare i campi. Sono anche gran conoscitori della medicina e una leggenda afferma che hanno insegnato agli esseri umani come guarire le fratture.

Simone R.

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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